Infiammazioni e veleno d’api: possibile rimedio?
Infiammazioni e veleno d’api
Quando una parte del corpo si infiamma è normale allarmarsi, ma si sappia che altrettanto normale è la risposta dell’organismo a un fattore esterno e, in caso di cronicità infiammatoria, accorre in soccorso il solito, provvidenziale veleno d’api.
Un’infiammazione rappresenta la reazione più naturale del nostro corpo a un attacco proveniente dall’esterno. L’organismo risponde a un virus, a una lesione o a un trauma manifestando dolore, gonfiore, arrossamento e, in alcuni casi, innalzamento anche brusco della temperatura.
Tutti sintomi normali, eccetto quando a subentrare è un carattere di cronicità, il più delle volte causato da una patologia non trascurabile. Il veleno d’api trova applicazione nella medicina e si utilizza per evitare pericolose degenerazioni oltreché per alleviare considerevolmente i fastidiosi sintomi di cui abbiamo accennato.
Quando si parla di infiammazione cronica
L’infiammazione si verifica in quanto il corpo presta tutta la propria attenzione all’area che ha subito il danno, facendovi confluire sangue e sostanze nutritive, compresi i globuli bianchi che lavorano attivamente al fine di neutralizzare la minaccia esterna. Esattamente come la febbre in caso di influenza, anche l’infiammazione non va demonizzata perché sostanzialmente è un bene, significa che il sistema immunitario dell’organismo funziona.Si tratta insomma di una risposta rapida e commisurata all’entità del danno, ma tempi più lunghi del normale indicano una cronicità che va assolutamente sedata.
Melittina, il componente antinfiammatorio del veleno d’api
Il processo infiammatorio è di per sé qualcosa di veramente eccezionale, capace di indicare il grado di salute e la velocità di reazione delle difese immunitarie. Come in qualunque altro meccanismo, tuttavia, va inibita la sua degenerazione. Come dire, un po’ va bene ma oltre…
Infiammazioni e veleno d’api: Qui entra in gioco il veleno d’api, una tossina di cui le api da miele sono dotate naturalmente per potersi difendere da predatori e nemici. Certo è un veleno, ma la medicina ha trovato il modo di utilizzarlo con senno nei trattamenti antinfiammatori in caso di malattie croniche.
A conferirgli questo enorme potere è la melittina, un componente ch’è perenne oggetto di studi ed esperimenti sia in vitro che in vivo. Alle sue tante funzioni biologiche molecolari corrispondono altrettante applicazioni per ottenere un effetto terapeutico.
Si deve principalmente ad essa la molteplicità di proprietà del veleno d’ape, considerato a livello sia scientifico che medico un formidabile antinfiammatorio, antitumorale e radioprotettivo. La melittina è un peptide la cui struttura conta 26 aminoacidi.
Per evitare effetti collaterali, va dosato nelle terapie senza eccedere. Il risultato? Stupefacente!