Apitossina
La nuova rivoluzione nella cosmetica antiage è l’apitossina, il veleno d’api. Forse detto così suona strano, ma sono state alcune star ed alcune donne famose a portarlo sotto i riflettori. Kate Middleton ad esempio lo usa in modo costante, ma anche Cate Blanchette.
È un ingrediente di lusso è vero, ma ci sono dei motivi per cui ha il suo prezzo. Quello che è sicuro è che è un ottimo alleato contro le rughe e non solo.
Apitossina: che cos’è?
L’apitossina, meglio nota come veleno d’ape, è un liquido incolore, trasparente e limpido che si può sciogliere in acqua ma non in alcol. Il veleno è costituito da una miscela di proteine che causa un’infiammazione locale ed agisce come anticoagulante, in caso di puntura di un’ape.
Viene prodotto da specifiche ghiandole delle api di sesso femminile e lo hanno le api operaie e le regine, le prime lo usano per difendere l’alveare mentre le seconde per eliminare altre regine. Il veleno dell’ape è associato alla puntura, al dolore, al prurito e soprattutto all’allergia. In realtà, come andiamo a vedere, questo veleno contiene tante sostanze che contengono un’alta attività farmacologica e biochimica e può essere usato in modo efficace contro diverse malattie (accertato che la persona non sia allergica).
Chi ha scoperto l’apitossina?
Si parla di apitossina in un papiro. Storia dell’uso terapeutico del veleno d’ape risalente al 2000 prima di Cristo, dove Ahmed Hegazi, ricercatore egiziano, lo menziona per il trattamento di parti dolenti. Fu Ippocrate poi a compire diversi studi e ad utilizzarlo per guarire artrite e altri problemi alle articolazioni e infiammatori. Lo chiamerà “medicina strana e misteriosa”. Poi abbiamo anche citazioni di Plinio il Vecchio che lo avrebbe utilizzato per curare la gotta a Carlo Magno.
<<Medicina strana e misteriosa>> Ippocrate 400 a.C.
La vera e propria terapia a base di veleno d’ape nasce in Austria, fra l’ottocento ed il novecento, grazie al dottor Philip Terc ed al suo studio sui casi di pazienti reumatici. Negli anni cinquanta poi il dottor Joseph Broadman, di New York, decise di provare l’impiego di questa sostanza per la cura di artriti documentando i risultati delle terapie.
Apitossina: com’è composta?
Cosa contiene il veleno delle api? L’apitossina contiene 78 sostanze in diversa concentrazione, di cui solo 5 sono i componenti principali e più importanti:
- Melittina
- Apamina
- Peptide 401
- Adolapina
- Fosfolipasi
Vediamo tutti i componenti principali nel dettaglio:
1. Cosa contiene l’Apitossina: MELITTINA
Il componente attivo principale è un peptide, la Melittina, che costituisce quasi il 50% dell’intero veleno. Le sue proprietà sono:
- stimolante cardiaco,
- abbassa la pressione sanguigna,
- antinfiammatorio,
- inibitore del sistema nervoso centrale,
- radioprotettivo,
- antibatterico,
- antifungino
2. Cosa contiene l’Apitossina: APAMINA
Poi troviamo l’Apamina, solo il 2%, che ha le seguenti proprietà:
- antiflogistico,
- stimolante del sistema nervoso,
- migliora la conduttività elettrica delle guaine nervose
3. Cosa contiene l’Apitossina: PEPTIDE 401
Continuiamo l’elenco con il Peptide 401 che ha proprietà antiflogistiche e stimola la risposta del sistema immunitario.
4. Cosa contiene l’Apitossina: ADOLAPINA
Abbiamo anche l’Adolapina che ha funzione antipiretica e analgesica, l’Istamina che è vasodilatatrice e la Ialuronidasi che è immunostimolante e permeabilizza i tessuti, quindi è la componente chiave nella cura delle affezioni reumatiche.
5. Cosa contiene l’Apitossina: FOSFOLIPASI
Infine Fosfolipasi a2(12%) che riduce la pressione sanguigna.
Quali sono i benefici e le proprietà dell’apitossina?
L’apitossina principalmente aiuta la dilatazione dei vasi sanguigni, perciò migliora la circolazione. È un ottimo anticoagulante, ha proprietà anti-tumorali ed è ipotensiva. È stato dimostrato inoltre che migliora il metabolismo del sistema nervoso centrale e periferico, ma anche le funzioni del fegato e l’attività cerebrale. Può essere usata in pazienti aterosclerotici per rimuovere lo stato pretrombotico e la tromboflebite ed ovviamente in pazienti con malattie reumatiche. In pochi sanno che è impiegato anche nel trattamento dell’asma bronchiale.
La parte più importante, in ambito cosmetico, è la sua capacità antiossidante. Il veleno d’api è infatti famoso per il suo effetto simile al botox: apamina e melittina hanno infatti un’azione distensiva che agisce sulle rughe.
Non solo perché il veleno d’ape stimola il rinnovamento cellulare ed incrementa la produzione di collagene
Le creme al veleno d’api Lunezia
Noi di Lunezia abbiamo utilizzato l’apitossina come componente più importante delle nostre creme viso antiage, essendo partiti come apicoltori abbiamo studiato la particolarità del veleno d’api assieme a cosmetologi professionisti, con l’università della Sardegna e tramite patch test abbiamo ideato le nostre speciali creme viso al veleno d’api.
Per conoscere la nostra storia clicca qui, mentre se vuoi scoprire le nostre speciali creme al veleno d’api per il giorno e per la notte clicca qui. Abbiamo utilizzato la concentrazione maggiore possibile all’interno a delle creme per dare un prodotto efficace e con risultati visibili, per ridurre le rughe e rassodare il viso ogni giorno, se utilizzate con costanza, gli effetti del veleno d’api sono davvero visibili.
Scopri tutto sul veleno d’api: